26 April 2022
Dedichiamo la nostra rubrica settimanale ad un tema che talvolta torna all'attenzione del grande pubblico; per farlo prendiamo spunto da una notizia che rimbalza sui social in questi giorni riguardante l'iniziativa di un gruppo di netturbini di Ankara che hanno deciso di dare una seconda vita ai libri gettati nella spazzatura. Li hanno recuperati e messi a disposizione del pubblico costituendo una biblioteca che è definita come uno dei migliori esempi di intreccio tra diffusione della cultura e consapevolezza ambientale, solidarietà sociale e educazione alla lettura.
A fronte di un vasto coro di approvazione proveniente da più parti, vogliamo esprimere la nostra opinione citando un intervento della collega Maria Stella Rasetti su un suo profilo facebook (https://www.facebook.com/BibliotecarioIlMestierePiuBelloDelMondo), condiviso in gran parte dal mondo professionale dei bibliotecari.
Maria Stella Rasetti chiarisce con forza che una biblioteca non è un'accozzaglia casuale di libri e nemmeno una raccolta privata; risponde invece ad un progetto culturale definito che richiede le competenze tecniche di un bibliotecario per far sì che il patrimonio messo a disposizione del pubblico sia costantemente aggiornato ed adeguato all'utenza che la frequenta.
D'altra parte in una città come Ankara, così come in tutto il mondo, i cittadini hanno diritto ad accedere a luoghi della cultura all'altezza delle aspettative, a leggere libri nuovi, ad informarsi su testi aggiornati, a maneggiare volumi puliti e non devono accontentarsi di libri scartati da altri.
Nessuna condanna per l'iniziativa dei netturbini di Ankara, anzi; ciò che deve essere chiarito è che quello spazio contenente libri riutilizzati non può definirsi biblioteca, ma piuttosto “punto di raccolta libri” o “scaffale dei libri recuperati”.
Per esemplificare il concetto ben venga l'esempio che distingue un presidio ospedaliero da un armadietto dei medicinali di casa, dove è evidente che sono differenti i prodotti così come le competenze di chi li somministra.
Sono i nostri stessi utenti a confermare quanto appena scritto: da un lato la richiesta di prestiti è per la maggior parte orientata alle ultime novità, dall'altro ciascuno è consapevole di consultare o prendere in prestito libri che non diano informazioni scorrette o superate, perché il patrimonio della biblioteca è gestito da personale specializzato, lo stesso che fornisce consigli di lettura, prepara bibliografie e svolge un costante lavoro di revisione delle collezioni.
Senza spingerci ancora oltre citando David Lankes che nel suo libro “L'atlante della biblioteconomia moderna” sostiene che Una stanza piena di libri è un ripostiglio, ma una stanza vuota con un bibliotecario è una biblioteca.
Un saluto a tutti!
Biblioteca di Alpignano
A cura di
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Beschreibung | È il punto di accesso dei Cittadini che vogliono conoscere l’attività amministrativa del Comune | ||||||||||||
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Personal | Franca Migliardi | ||||||||||||
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